venerdì 20 luglio 2012

Alanis Morissette, HYDROGEN Festival - Piazzola sul Brenta (PD) - 17 luglio 2012




La bella Alanis inizia il concerto andando su e giù per il palco, camminando avanti e indietro, quasi a misurare la metratura del palco.
Così per molti brani, purtroppo non tutti perfettamente udibili, un po’ di ritorno nei bassi, e qualche problema tecnico, poi risolti con qualche correzione all’audio.
Un inizio quasi intimista, forse un po’ distaccato … l’apporto dell’armonica scalda l’atmosfera con sensazioni folk-nostalgiche.
Ma arriva Ironic e tutto il pubblico canta e la acclama.
Coccolata e forse più tranquilla inizia a scatenarsi con i classici di Jagged Little Pill. A guardarla nel roteare la lunga chioma, sembra di rivedere la ragazza post-grunge che nel 1995 appariva da semi sconosciuta nei club cantando scatenata You Oughta Know (all’epoca aveva 21 anni) per diventare poi una cantante da milioni di dischi venduti (solo Jagged Little Pill ha venduto oltre  33 milioni di copie, 78 dischi di platino in giro per il mondo, e ogni tipo di award)

Da metà concerto in poi il buon audio fa apprezzare le hit della carriera di Alanis, sempre con qualche inserto di armonica a bocca, basso, e travolgenti ballate … fino ad una inevitabile Thank U, per il pubblico e per la sua carriera.

mercoledì 18 luglio 2012

PATTI SMITH - CONCERTO PER LA MEMORIA, (Bologna 15 luglio 2012)




È curioso vedere come Patti Smith riesca a coinvolgere un pubblico di varia età ed interessi: fans attempati, genitori post - … con figli a seguito, rappresentanza GLBT, ragazzini scatenati sotto il palco. Dai classici e conosciuti brani agli ultimi dal nuovo lavoro Banga, tutti cantano, ballano, incitano la sacerdotessa del rock.
È una serata particolare, tra il pubblico vi sono cartelli con messaggi che vanno al di la dell’affetto per la cantante. Patty ne prende qualcuno, li mostra, uno in particolare su Genova 2001, da poi il microfono ad una ragazza che ricorda a tutti lo sdegno per le condanne ai manifestanti del G8 del 2001.
Patti è comunicativa, trascinante, tra un brano e l’altro interagisce con il pubblico, scherza, parla del terremoto, del Museo  della memoria per Ustica alle sue spalle, e invita tutti a lottare.
I brani di Banga dal vivo diventano dei classici, in particolare Maria, dedicato a Maria Schneider.
Preso il basso, si scatena, il tempo sembra tornare indietro, uno spaccato rock di tanti tanti anni fa, circondata da bravi e fidati elementi, e dal supporto degli storici  Dee Daugherty e Lenny Kaye.
Patti: una magica “nonna rock” che tutti vorremo avere!

Prima e dopo l’esibizione di Patti Smith, era possibile visitare gratuitamente il Museo  della memoria per Ustica. Uno spazio dove i resti del DC9 abbattuto il 27 giugno 1980 sono stati ricomposti nell’allestimento dell’artista Christian Boltanski. Museo aperto al pubblico dal 2007.
Spiazzante ed angosciante: 81 lampade scendono dl soffitto accendendosi e spegnendosi al ritmo di un respiro, 81 pannelli/specchio neri coprono delle piccole casse audio che trasmettono le voci, i pensieri delle 81 persone morte nello schianto, come le ha immaginate l’artista. A terra dei contenitori/sarcofago ricoperti di pelle nera, dove all’interno si trovano gli oggetti personali delle vittime donati dai famigliari al museo, e negati agli occhi dei visitatori.
Un’ istallazione che lascia senza parole, necessaria, di grande impatto visivo ed emotivo, artisticamente crudele come la realtà. Un monumento alla memoria di un evento ancora oggi circondato di mistero. 

THE CULT - Hydrogen Festival (Piazzola sul Brenta, PD) 13 luglio 2012






Salgono sul palco i Cult con il leader Ian Astbury un po’ affaticato e dal look  un po’ ingoffato (il tempo è passato … )  dopo un inizio un po’ impacciato, si lanciano nelle hit che gli hanno resi famosi.
Del passato psichedelico, glam, wave, resta poco, tutto è più hard rock, quasi metal.  E dall’ascolto dei brani del nuovo lavoro Choice of Weapon dal vivo, forse sono più a loro agio nella vesta rockettara. Brano dopo brano l’energia aumenta e i componenti  si lanciano in generose performance.
La bella voce limpida di Ian degli anni migliori sembra un po’ lontana, alcuni brani diventano difficili, ma la band è in gran forma soprattutto per il batterista. Comunque il tutto è piacevole e ben strumentato.
Palco e luci essenziali, senza fronzoli o richiami al passato, una nota interessante le foto proiettate negli schermi laterali, a volte quasi in contrasto con i brani:  affascinanti frames metropolitani, decadenti statue cimiteriali, location urbane, ma anche inquietanti ed affilati coltelli.
Concerto breve (forse un'ora e mezza) ma intenso, per, forse 2000 persone