giovedì 31 maggio 2012

ROMAN ONDIK - do not walk outside this area - Deutsche Guggenheim Berlino, 21 maggio 2012





Selezionato  "Artist of the Year" 2012 dalla  Deutsche Bank, lo slovacco Roman Ondik è attratto dal viaggio, dallo spostamento, dal muoversi.
Ma nella mostra al Deutsche Guggenheim di Berlino,  ci sono altri elementi come fin dal titolo:  “do not walk outside this area” riguardanti le imposizioni e i divieti … nella prima sala troviamo alcune opere dell’artista, un primo approccio un po’ curioso, all’arte di questo artista, un primo spazio-luogo-destinazione.
Ma il coup de théâtre è proprio nella sala successiva: un’ala di un Boeing 737-500.
Bisogna salire sopra, camminare sopra l’ala per raggiungere la stanza successiva, la nuova destinazione. Un “ponte” verso l’esperienza che l’artista ha fatto in Calabria per la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino. Qui troviamo ritagli di giornali e cartoline dei luoghi visitati.
Un curioso viaggio, un salto tra un luogo ed un altro ristretto tra poche sale.
Ma anche “provare” una nuova esperienza (non è da tutti i giorni salire su l’ala di un aereo) salire su una  superficie irraggiungibile che altrimenti può essere vista solo fuori dalla finestra della cabina di un aereo.
Davvero interessante … forse un po’ illeggibile in alcune opere volutamente minimaliste, ma stimolante come esperimento personale sui diktat del mondo dell’arte, della cultura, del costume, e perché no? Della propria sfera personale.

lunedì 28 maggio 2012

LEN FAKI - BERGHAIN, Berlino 19 maggio 2012






… mentre aspettiamo di entrare, Len Faki ci passa accanto trasportando  il suo carico di musica, mangiando una banana …

Sono le 5 e la luce del giorno rischiara la fila chilometrica fuori dall’entrata del Berghain, varchiamo la soglia dopo un accenno di assenso di Sven Marquardt, giusto in tempo per l’inizio della session di Len Faki alla consolle.

Un inizio travolgente, apocalittico, con il popolo che lo acclama e il suono che diventa ossessivo.
Un muro sonoro difficile da dimenticare, con piccole variazione evocative ed effetti ricercati. Ma va oltre con interferenze e  distorsioni senza fine con i  toni che si fanno sempre più profondi e tellurici.
Pochi ed efficaci effetti luce per un’estraniazione totale
Il rito si compie, la gente alza le braccia, urla, lui ripaga con inarrestabili ritmi dai bpm trascinanti.
Giusto per riossigenarci, facciamo un salto al Panorama bar dove la musica è più “tranquilla”.
Dalle vetrate della zona fumatori, il sole è già alto e Berlino è già in movimento.
Sono le 07.30 e Len Faki stà ancora suonando.

sabato 21 aprile 2012

OFF SHORE, JENNIFER ROSA - Teatrino Groggia, Venezia, 20 aprile 2012






Una location particolare: un antico magazzino trasformato in teatro all'interno del giardino di Villa Groggia. 5 performer, 5 quadrati segnati a terra, due pareti con dei fogli appesi, un computer ... tutto il pubblico attorno.
La matrice emozionale scandita da numeri, viene casualmente editata da un computer, i performer si esibiscono nei quadrati segnati a terra, circondati dal pubblico che può girare, spostarsi, osservare, anche uscire, per rientrare e trovarsi di fronte ad una diversa casuale composizione.
In modo ipnotico i performer scrutano i partecipanti cercando un contatto visivo per riversare una esperienza, ricercare un "confronto", una relazione al di fuori degli schemi prestabiliti dalla matrice, e dal continuo andiriveni curioso degli spettatori.
Davvero brave, intense nel generare frammenti interiori, ... una ricerca che accenna sessioni intime, psicotiche, rituali vissuti, trasfigurate in stereotipie grafiche.
L’esperienza vissuta viene poi “scaricata” sui dei fogli appesi ai muri. I performer disegnano ad occhi chiusi il proprio corpo. Un momento molto toccante, i sorprendenti disegni appesi diventano opere difficilmente catalogabili.
Bravi tutti!!

martedì 3 aprile 2012

MARINA ABRAMOVIC, THE ABRAMOVIC METHOD - PAC, Milano, 2 aprile 2012




Partecipare alla performance di Marina Abramovic, o meglio al suo The Abramovic Method, ha in se qualcosa di nuovo ma contemporaneamente anche di vecchio  … l'idea in se di fare diventare lo spettatore opera d'arte, esporlo al pubblico, visionarlo, scrutarlo attraverso lenti e binocoli, è stimolante ed interessante ... ma forse non innovativo.
Ma andiamo per ordine, "l'opera" a mio parere inizia dal momento in cui si prenota al telefono, bisogna scegliere un orario, pagare, far parte di un gruppo di circa 20 persone.
Arrivati un quarto d'ora prima della performance, le assistenti in camicie bianco ci hanno fatto firmare un contratto con l'artista, altri inevitabili documenti sulla privacy ... mancava a mio parere un documento sulla responsabilità nel caso una persona avesse problemi respiratori, epilessia, o qualche mancamento durante le due ore di performance ... le cavie vengono omaggiate di un video di Marina che racconta l'Abramovic Method, e del perché, la sua ricerca dal body art è passata a questa “nuova” esperienza ... ci racconta che è importante il contratto in quanto firmiamo e rendiamo disponibili due ore della nostra vita per l'artista e lei ci ricambierà con "la conoscenza".
Indossati i camici, tolti eventuali metalli dal corpo, fatti un po’ di esercizi di respirazione, riscaldamento, attivazione di energia varia, aperture di orifizi degni di qualche clinica ayurvedica indiana, le assistenti mettono ogni persona direttamente a contatto con le opere non prima di aver indossato delle cuffie altamente isolanti, in una turnazione di tre sessioni: seduti, in piedi, sdraiati.
La mia esperienza con le tre sessioni è stata piuttosto diversa, troppi stimoli intorno (il pubblico, telecamere, binocoli, rumori) ... una specie di training autogeno indotto dall'esterno e ... forse nell'aspettativa dell'artista, dai materiali naturali che compongono le opere (legno, minerali, metalli ...). Comunque è stato interessante, non tanto per le “sensazioni” che ognuno anela a percepire (la scelta dei minerali che dovrebbero “caricare” di sensazioni il corpo umano, sa tanto di new age fuori tempo massimo), ma per il fatto di essere scrutato dal pubblico, una specie di cavia in un contesto artistico … una esposizione a livello emotivo a cui non sono abituato e che ho vissuto come sfida personale.
Relax? ansia? paura? ... oppure esibizionismo, una nuova forma di condivisione artistica altamente amata dai fans che accorrono, prenotano, spendono, si lasciano cullare dalla voce di Marina che rassicura e alimenta aspettative esperienziali di alto livello ... ogni partecipante alla fine delle tre faticose esperienze, mentre qualcuno piange, qualcuno ride, chi viene svegliato nella sezione dei lettini, deve scrivere su di un notes le proprie impressioni, e poi lasciare il tutto a disposizione dell'artista.
La mostra si conclude nelle sale superiori con alcune immagini, video, (molto spazio è dedicato alla performance di New York) interviste di Marina negli anni più recenti ... mancano a mio avviso alcuni video degli anni 70' che ricordassero le sue ricerche e la sua idea di body-art in quegli anni, in quel periodo, prima di arrivare alle ultime esperienze ... tutti recuperabili nella sezione video del Centre Pompidou di Parigi.
Intanto il turno successivo di altre 20 persone si sta preparando per la performance … tocca a noi ora l’esperienza voieristica di osservare gli altri.


sabato 31 marzo 2012

LA DINASTIA BRUEGHEL - Villa Olmo, Como, 31 marzo 2012



La mostra, forse un pò ambiziosa, prova a raccontare la dinastia dei brughel attraverso alcune opere esposte in Villa Olmo. Un periodo davvero troppo esteso per i diversi Brughel, le numerevoli opere realizzate, in un albero genealogico davvero complicato.
Oltre a loro, troviamo anche i pittori, e i contatti avvenuti nella tipografia di Cocke, in  particolare con le opere di Bosch. Nella mostra troviamo infatti "I sette peccati capitali" che solo questa vale la visita.
L’allestimento è semplice all'interno della Villa, le luci dirette mettono in gran risalto i quadri con i fiori che esplodono nei colori e nei dettagli, e gli incredibili olii su marmo raffiguranti insetti e farfalle.
La stessa luce però non aiuta nei preziosi e delicati inchiostri, carboncini, incisioni quasi impercettibili sotto la violenta luce.
Tra nature morte, ghirlande, e allegorie la mostra arriva ai pezzi forti, presentando le vicende grottesche dei contadini e i paesaggi invernali.
Ma alla fine del percorso, quando le inquietudini iniziano ad apparire nei quadri, le influenze di Bosch e altri pittori dell'epoca ... la mostra termina, e il desiderio di indagare, di proseguire il cammino, è da stimolo a ricercare i quadri più importanti nei musei Belgi e Olandesi.

venerdì 30 marzo 2012

WILL - Martina La Ragione e Valentina Buldrini, 28 marzo 2012 Teatro delle Maddalene Padova





Due figure femminili, un spazio scenico chiuso che sottolinea il mondo esterno.
i corpi si muovono prima lentamente, mettendo in evidenza le gambe, creando nuove figure dimensionali ...
al mondo esterno si cede qualche elemento, le mutande, o orpelli per coprirsi, difendersi, proteggersi ...
Rimanere al chiuso, isolati, protetti? o uscire, proiettarsi, vivere?
la danza si fa frenetica, muscolare, e al mondo esterno servono altri sacrifici ...
le scarpe coi tacchi alti ... "lordarsi" la bocca di nero ...
alla fine cosa è interno o esterno? dove rimanere? con chi accanto? ...
forse troppe domande, ma molti stimoli dalle due bravissime performer in un'estetica che inizialmente
sembra una catwalk di Martin Margiela o una performance di Vanessa Beecroft  ...
ma alla fine i corpi martoriati assomigliano alle opere di Berlinde De Bruyckere, con i capelli arruffati, emaciati, segnati ...
una nota particolare merita la scelta musicale, davvero azzeccata, intrigante, avvolgente, tellurica, mai banale
brave!

giovedì 23 febbraio 2012

SMASH - Steven Spielberg, Theresa Rebeck - NBC febbraio 2012


Stanchi di Glee? Stanchi della campanella che suona e di continue gare? Ecco il musical-drama per un target più adulto per soddisfare altri palati, con altre scelte musicali.
L'allestimento di un nuovo musical ispirato a Marylin Monroe mette in movimento la macchina Broodway con tutti i suoi artisti e lacchè. Da dietro il palcoscenico a dentro le case, nella vita privata di produttori, autori, attori, casting, e molto altro ...
Il regista è Steven Spielberg, molto atteso dopo i quasi flop come produttore per Terra Nova e Falling Skies ...  ben diretto, ben realizzato, alta qualità da grande schermo, il giusto pizzico di cattiveria e tanti bravi attori come Grace Adler (Will & Grace) e soprattutto la grande presenza di Anjelica Huston che nel serial interpreta la produttrice.
Le due brave attrici che si sfideranno per interpretare il ruolo super americano, super femminile, super icon forse di tutti i tempi, dovranno darsi un gran da fare ... e soprattutto dovranno conoscere, rivivere la vita della "vera" Marylin Monroe ... da giovane (Norma Jane) e da star negli anni del successo ...
Sogni, successo, sudore ... non manca niente, 
Da non perdere!