Attraverso le musiche di
Monteverdi, Allegri, Strozzi e altri, e attraverso le proiezioni per capitoli,
assistiamo ai momenti più salienti della vita di Artemisia Gentileschi. 13
momenti: il padre, la madre, il mondo degli uomini, tormenti, sensualità, l’arte
…
Lo spazio dell’auditorium del
Sole 24, ben si presta per contrasto a questo lavoro così interessante.
Mentre il soprano canta i
madrigali, scorrono sullo schermo immagini affascinanti e coinvolgenti.
“Se i languidi miei sguardi” di
Monteverdi sottolinea il fuoco che brucia in pochi secondi le tele, i lavori di Artemisia, gli amori, una
vita …
Sarebbe didascalico raccontare le
immagini, le emozioni, citare Greenaway, Bill Viola, ma le suggestioni e gli
stimoli sono molti. Mi hanno colpito le immagini del capitolo dedicato al padre, con il lavoro nei cantieri artistici, dove tra uomini che scendono e salgono,
Artemisia si siede vicino al padre per iniziare a dipingere. Molto bello, estetico, il capitolo dedicato alla mamma morta, in un momento di commovente addio tra veli, tendaggi, e personaggi in lutto. Altro momento
notevole il bagno tra curiosità e sensualità. Il mio preferito è il capitolo
Caduta: Artemisia si aggira in una
stalla con l’abito sporco di sangue, con le mosche che si posano sulle macchie,
con le mucche imbrattate di letame … davvero potente.
Gli Anagoor ci propongono un
lavoro importante, perfetto, di grande impatto, a tratti minimal concettuale, a
tratti grondante sangue, con bellissimi costumi e suggestive location e mise en
scène.
Complimenti a tutti!!