Un po’ mostra per scolaresche con
qualche dettaglio disneyano negli allestimenti, l’esposizione si snoda tra i
racconti e i viaggi tra l’Occidente è l’Oriente, e in particolare tra alcune
città italiane. La scelta non convince, troppo esteso l’argomento, il periodo
storico, le aree geografiche interessate, per una sola mostra diventa un
progetto appena abbozzato.
Il percorso si sofferma nelle sezioni
dedicate alle grandi città: Chang'an, l'odierna Xi'an, la capitale cosmopolita
della dinastia cinese dei Tang; Turfan, città-oasi del deserto del Gobi;
Samarcanda, grande centro mercantile e culturale; Baghdad, capitale del mondo
islamico e sede del califfato.
Alcuni pezzi sono davvero notevoli
come la copia del Milione di Marco Polo o il suo testamento originale in cui
sancisce, dopo aver distribuito le varie eredità, la libertà per il proprio
schiavo.
Nell’ultima parte della mostra si trovano alcuni paramenti religiosi
veneziani che riproducono dettagli di disegni visti in Oriente, con materiali
preziosi o tessuti originali. Alcuni dettagli sono ripresi nei quadri esposti (in
questo caso la veste di un angelo) in un pattern del passato, fusione di
prezioso e religioso.
La globalizzazione si estendeva …