Tratto da un serial tv israeliano
di grande successo, nella versione americana, il racconto si trasferisce a
Washington. La storia del soldato ritrovato dopo 8 anni vivo in Iraq e del
ritorno in patria, smuove le coscienze dell'America politica, mass-mediologica,
e soprattutto smuove tutto il mondo dei servizi segreti, CIA, FBI, e altri che
con ogni mezzo vogliono capire se il soldato in questione non sia tornato con
altri intenti ... in un contesto da paranoia terroristica dopo l'uccisione di Bin
Laden e dieci anni dopo l' 11 settembre ... non mi dilungo sulla trama perché
la costruzione davvero efficace e intrigante da thriller super cospirativo
merita il silenzio e la sorpresa ...
definito a torto il
"24" dell’era Obama, in realtà ci troviamo di fronte a ben poche
scene eclatanti da
classico action alla Jack Bauer,
ma bensì con interessante drammaturgia si insinua nelle vite private della
famiglia del soldato, nelle vite degli agenti segreti. Inganni, bugie, segreti
per sopravvivere e soprattutto per scovare la verità, disposti a tutto, anche
illegalmente per spiare, scoprire ...
ottima regia, e soprattutto una
fotografia da grande cinema per entrare davvero "dentro" le case, gli
spazi
governativi (memorabili alcuni
immagini in cui i protagonisti sono "prigionieri" nelle stanze del
potere, le cui tapparelle alle finestre diventano gabbie ...) nelle ultime
puntate la regia e la fotografia diventano angoscianti, con le telecamere
addosso ai protagonisti, e gli spazi claustrofobici.
Un discorso a parte merita
l'attrice Claire Danes: premiata quest'anno con il Golden Globe per
l'interpretazione femminile proprio per questa serie. Un agente segreto con
problemi di disturbo di personalità, problemi che tiene nascosti ai suoi
superiori, ma che inevitabilmente affiorano con conseguenze drammatiche nelle
ultime puntate ... proprio nelle ultime puntate l'attrice da il meglio di se in
una interpretazione davvero grandiosa e da brividi ...
abituata ai personaggi
disturbati, estremi, già nel 2010 aveva vinto un Golden Globe nella strepitosa
interpretazione dell'autistica Temple Grandin nell'omonimo film tv.
Non sono da meno gli altri
interpreti, in particolare il soldato Nicholas Brody interpretato da Damian
Lewis,
e personalmente ho trovato
davvero notevole l'attrice Morena Baccarin già vista in V, qui madre, moglie,
amante, sempre in bilico tra dubbi, slanci emotivi e controllata sensualità.
Davvero messi a nudo gli attori
in situazioni non banali per un serial televisivo, quali il sesso e crisi di
ogni tipo.
Qualche flashback non invadente
per raccontare allo spettatore la verità ... ma sarà davvero così? ...
Chi sarà mai il soldato tornato
dall'Iraq?