venerdì 24 agosto 2012

Tiziana Bolfe - Le coltri stanche, 12 agosto 2012, Cittadella Palazzo Pretorio





3 donne, 3 età, 3 abiti glamour dal lungo strascico. Feticcio ambito dalle donne, ma qui come dei serpenti si snodano tra le stanze sfiorando il pubblico.
Le donne si avvicinano, si allontanano, si incontrano con gli sguardi e scrutano il pubblico. La giovinezza fiera e spavalda sfida la mezza età, le gira attorno e la abbandona, mentre questa, danza divisa da un vetro con l’età più avanzata … oramai rinchiusa ma inevitabilmente vicina …
Entrano ed escono dalle stanze, agiscono sugli spazi mentre il pubblico è costretto a destreggiarsi tra lo strascico-serpe e la scelta di chi seguire … quale età abbandonare o rimanerne affascinati?
Come all’inizio così alla fine le tre donne si riuniscono in una danza canoviana tridimensionale di grande impatto. Danza fatta di gesti, di mani che vedono e occhi che sentono.  Mentre un tappeto sonoro mai invadente di liquida musica elettronica, rende gli spazi del palazzo un non-luogo, quasi un vecchio set televisivo de Il Segno del Comando.
Le tre bravissime interpreti sembrano uscire da un racconto di Cunningham, affascinanti, seducenti, da sapienti vestali governano i costumi con matematica maestria, instaurano un contatto visivo con il pubblico, stregando con le prodezze a pochi centimetri di distanza.
Tutte bravissime, intense, e soprattutto grandi nel gestire una location davvero difficile per il troppo pubblico, gli spazi, i costumi.

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