Mentre si attende il concerto e
gli spettatori si siedono, un musicista sul palco suona e racconta i suoni
attraverso gli strumenti della cultura araba … l’atmosfera si fa rarefatta,
preludio del concerto … un po’ di ritardo ci allontana dai suoni, ma è nulla in
confronto a quello che avverrà: un concerto magnifico, Lisa Gerrard una divinità,
una regina di Saba che canta, suona, si muove sinuosa sul palco dando vita ad
una esperienza unica. Brandon Perry sembra migliorato negli anni, la voce è potente e profonda. I brani si susseguono uno dopo l’altro in
uno stato di trance totale … per alcuni brani il tempo sembra fermarsi, il
pubblico trattenere il fiato quanto il silenzio è palpabile … fino ad un
travolgente applauso e nel finale un inevitabile standing ovation
meritatissimo.
Il concerto è dedicato all’ultimo
lavoro Anastasis, ma pezzi inaspettati del passato affiorano lasciando il
segno, tra questi The Host of Seraphim da The serpent egg’s.
Per un totale di 19 brani.
Le suggestioni spaziano dal
medioevo all’oriente, dalla world music alle atmosfere dark degli anni 80’ …
Bellissimo l’impianto
luci, soprattutto nella prima parte del concerto, con colori molto
accesi e soluzioni affascinanti. Un po’ scontate nella seconda parte con
soluzioni un po’ banali: tramonti, sole, edifici …
I brani
della serata:
Children of
the Sun
Anabasis
Rakim
Kiko
Lamma Bada
Agape
Amnesia
Sanvean
Nierika
Opium
The Host of Seraphim
Ime Prezakias
Now We Are Free
All in Good Time
The Ubiquitous Mr. Lovegrove
Dreams Made Flesh
Song to the Siren (Tim Buckley)
Return of the She-King
Rising of the Moon