Le foto in bianco e nero di Daido
Moriyama selezionate per Mesh raccontano uno spaccato glam, fashion, decadente su
un mondo in bilico tra provocazione libertà sesso solitudine, che fa tanto cool
in questo momento. Da camere di hotel, letti sfatti, animali da compagnia,
calze a rete, drink, modelle mascherate, e quant’altro per rappresentare una
trasgressione che era tale negli anni 80’ 90’ e che ora fa curiosità o quasi
tenerezza.
Una mostra un po’ lontana dalle
pubblicazioni di Moriyama, sempre molto interessato ai quartieri di Tokyo, dai
più fatiscenti ai più avveniristici.
Tutte le
pareti sono ricoperte da un dettaglio di una foto (le calze a rete su delle
gambe accavallate) che diventa un gigantesto pattern ipnotico/sensuale che fonde
e contemporaneamente staglia le opere del fotografo.
Forse niente
di nuovo, cose già viste, con una foto in particolare di Andy wharol, sembra sancire un avvicinamento alla pop-art
rimanendo fedele alle sue origini giapponesi.
Mostra comunque di effetto per la qualità e l’allestimento.
Mostra comunque di effetto per la qualità e l’allestimento.
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