Un
computer a bordo di un rettangolo circondato di spettatori, con voce fredda e
tecnologica, ci avvisa sulle modalità della performance a cui assisteremo: una
serie di pezzi scelti casualmente dal programma e dalla durata casuale. I
performer comandati dal computer entrano in scena e danzano il pezzo indicato.
A volte ripetuto, allungato nei tempi o interrotto … tutti assieme, a coppie o
singolarmente.
Da
semplici “Strike a pose” in SCATTI a impegnative lotte di dominio in INTENTI dove
i due performer maschi si spingono attraggono e respingono. O estenuanti giochi
fisico-onomatopeici in SUJU … ingannando gli spettatori con un titolo
finto-nipponico …
Metafora
della società che ci indica/comanda come comportarci ma anche l’invadenza della
tecnologia che ci costringe a comportamenti sempre più programmati con un’inquietante invadenza.
Individualmente
o in gruppo (come i social network) come nel pezzo MASSA dove i performer si
sostengono/attraggono come atomi irrimediabilmente legati l’un l’altro. Se
qualcuno cede tutto il gruppo si sfascia … per poi riattaccarsi l’uno con
l’altro come calamitati.
In
PELLE, un concitato togliersi capi, gettarli, raccoglierli, infilarseli, senza
badare a taglie o dimensioni … rincorrendo mode stili sempre più veloci quanto
l’atto di gettarli via.
In CROLLI
ogni performer sostiene il gruppo in piedi, ma inevitabilmente se qualcuno
cede, tutti precipitano …
SCATTI
INTENTI RIVOLTE SUJU FONDO ESPOSTO MASSA MISCHIA TRASPORTO SCAMBIO CROLLI
PERSISTENZA PELLE STATO ognuno da il massimo fino allo sfinimento in una
ricerca che rielabora la presenza, l’altro, lo spettatore, lo spazio. BRAVI!!!
Nessun commento:
Posta un commento