Una location particolare: un antico magazzino trasformato in teatro all'interno
del giardino di Villa Groggia. 5 performer, 5 quadrati segnati a terra, due
pareti con dei fogli appesi, un computer ... tutto il pubblico attorno.
La matrice emozionale scandita da numeri, viene casualmente editata da
un computer, i performer si esibiscono nei quadrati segnati a terra, circondati
dal pubblico che può girare, spostarsi, osservare, anche uscire, per rientrare e
trovarsi di fronte ad una diversa casuale composizione.
In modo ipnotico i performer scrutano i partecipanti cercando un
contatto visivo per riversare una esperienza, ricercare un
"confronto", una relazione al di fuori degli schemi prestabiliti
dalla matrice, e dal continuo andiriveni curioso degli spettatori.
Davvero brave, intense nel generare frammenti interiori, ... una
ricerca che accenna sessioni intime, psicotiche, rituali vissuti, trasfigurate
in stereotipie grafiche.
L’esperienza vissuta viene poi “scaricata” sui dei fogli appesi ai
muri. I performer disegnano ad occhi chiusi il proprio corpo. Un momento molto
toccante, i sorprendenti disegni appesi diventano opere difficilmente
catalogabili.
Bravi tutti!!
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