La bella Alanis inizia il
concerto andando su e giù per il palco, camminando avanti e indietro, quasi a
misurare la metratura del palco.
Così per molti brani, purtroppo
non tutti perfettamente udibili, un po’ di ritorno nei bassi, e qualche
problema tecnico, poi risolti con qualche correzione all’audio.
Un inizio quasi intimista, forse
un po’ distaccato … l’apporto dell’armonica scalda l’atmosfera con sensazioni
folk-nostalgiche.
Ma arriva Ironic e tutto il
pubblico canta e la acclama.
Coccolata e forse più tranquilla
inizia a scatenarsi con i classici di Jagged Little Pill. A guardarla nel
roteare la lunga chioma, sembra di rivedere la ragazza post-grunge che nel 1995
appariva da semi sconosciuta nei club cantando scatenata You Oughta Know (all’epoca
aveva 21 anni) per diventare poi una cantante da milioni di dischi venduti (solo
Jagged Little Pill ha venduto oltre 33 milioni
di copie, 78 dischi di platino in giro per il mondo, e ogni tipo di award)
Da metà concerto in poi il buon
audio fa apprezzare le hit della carriera di Alanis, sempre con qualche inserto
di armonica a bocca, basso, e travolgenti ballate … fino ad una inevitabile
Thank U, per il pubblico e per la sua carriera.