È curioso vedere come Patti Smith riesca a coinvolgere un
pubblico di varia età ed interessi: fans attempati, genitori post - … con figli
a seguito, rappresentanza GLBT, ragazzini scatenati sotto il palco. Dai
classici e conosciuti brani agli ultimi dal nuovo lavoro Banga, tutti cantano,
ballano, incitano la sacerdotessa del rock.
È una serata particolare, tra il pubblico vi sono cartelli
con messaggi che vanno al di la dell’affetto per la cantante. Patty ne prende
qualcuno, li mostra, uno in particolare su Genova 2001, da poi il microfono ad
una ragazza che ricorda a tutti lo sdegno per le condanne ai manifestanti del
G8 del 2001.
Patti è comunicativa, trascinante, tra un brano e l’altro
interagisce con il pubblico, scherza, parla del terremoto, del Museo della memoria per Ustica alle sue spalle, e
invita tutti a lottare.
I brani di Banga dal vivo diventano dei classici, in
particolare Maria, dedicato a Maria Schneider.
Preso il basso, si scatena, il tempo sembra tornare
indietro, uno spaccato rock di tanti tanti anni fa, circondata da bravi e
fidati elementi, e dal supporto degli storici
Dee Daugherty e Lenny Kaye.
Patti: una magica “nonna rock” che tutti vorremo avere!
Prima e dopo l’esibizione di Patti Smith, era possibile
visitare gratuitamente il Museo della
memoria per Ustica. Uno spazio dove i resti del DC9 abbattuto il 27 giugno 1980
sono stati ricomposti nell’allestimento dell’artista Christian Boltanski. Museo
aperto al pubblico dal 2007.
Spiazzante ed angosciante: 81 lampade scendono dl soffitto
accendendosi e spegnendosi al ritmo di un respiro, 81 pannelli/specchio neri
coprono delle piccole casse audio che trasmettono le voci, i pensieri delle 81 persone
morte nello schianto, come le ha immaginate l’artista. A terra dei contenitori/sarcofago
ricoperti di pelle nera, dove all’interno si trovano gli oggetti personali delle
vittime donati dai famigliari al museo, e negati agli occhi dei visitatori.
Un’ istallazione che lascia senza parole, necessaria, di grande
impatto visivo ed emotivo, artisticamente crudele come la realtà. Un monumento
alla memoria di un evento ancora oggi circondato di mistero.
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