L’artista
e regista thailandese Apichatpong Weerasethakul presenta nel buio dell’Hangar
Bicocca il suo progetto dedicato ai ragazzi di un villaggio nel nord della
Thailandia: Nabua.
Vari
video raccontano la vita, le storie, dei ragazzi, con taglio documentarista o veri e propri
cortometraggi. Immagini misteriose si
mescolano alla quotidianità del luogo, a curiose figure o situazioni irreali,
interviste agli abitanti. In particolare
il video Primitive racconta la costruzione di una astronave (che poi
ritroveremo negli altri video) in cui i ragazzi dormono dentro come un enorme
utero materno. Un’astronave per fuggire dalla realtà, per partire verso un
futuro, per una vita diversa. Protettivo, cinematografico quanto basta per sognare.
Alcune immagini notturne sono davvero
bellissime e anche se piuttosto arcane ipnotizzano per il potere evocativo.
Oriente
e occidente si incontrano e scontrano nei racconti, negli stereotipi, nell'abbigliamento,
nei sogni dei ragazzi bloccati in un paese popolato maggiormente da giovani
perché gli adulti tra gli anni 60’ e 80’ erano impegnati in una violenta guerra
tra gli agricoltori della zona.
Non immediato
ma molto affascinante e curioso.