La ricerca musicale di Murcof si sposa bene con gli spazi del Salone della Casa Cardinal Schuster.
Le atmosfere barocco-elettroniche, risultato dell'elaborazione di brani registrati con strumenti originali del 600 francese, più voce, sono affascinanti, visionarie, e risuonano tra i muri con vibrante potenza.
Non si può dire lo stesso delle video-proiezioni di Saul Saguatti.
I segni primitivo-infantili che il video artista usa sul dispositivo per ricreare effetti liquido-spaziali, risultano ripetitivi e piuttosto noiosi, a lungo andare un esercizio digitale senza sorprese.
Nel 2011, con tutta la tecnologia a disposizione, mi aspettavo qualcosa di più.
Ma per godere della musica di Murcof, senza lasciarsi distrarre da visioni altrui o "spiegazioni" visive ... basta chiudere gli occhi ...
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