sabato 31 dicembre 2011

"My best of" SERIAL TV 2011


- American horror story
- Misfits (3° stagione)
- The Walking dead (2° stagione)
- The Event
- True Blood (3° stagione)
- Modern family (3° stagione)
- Fringe (4° stagione)
- Glee (3° stagione)
- The killing
- Shameless
Le novità dell'anno sono sicuramente il ritorno dell'horror, del gotico, sopratutto in American horror story, un mix di citazioni, grandi attori e molte idee (nell'ultima puntata si cita Tim Burton con Beetlejuice).  
Così come nella seconda stagione di The walking dead che, dopo l'insopportabile prima stagione preme l'acceleratore sullo splatter, meno banalità, meno buonismo, rinverdendo idee care a Romero. Così pure True Blood aumenta le idee con nuovi personaggi. Sempre sul genere ma ormai inguardabile per il target oramai sotto la soglia adolescenziale: The Vampire Diares ... a seguire Teen wolf, e The secret circle. Da ricordare inoltre Bag of Bones da Sthepen king, e The Fades.  ... altri hanno seguito il filone ma con risultati davvero incomprensibili, come ad esempio Death Valley.
Altro filone, le fiabe, mescolate in un tripudio di personaggi bloccati nel mondo presente come in Once upon a time, o scivolando in un ibrido thriller-favolistico in Grimm; senza dimenticare il fantasy come il fortunato Game of trones.
La fantascienza ben presente ma non sempre all'altezza. L'unico buon prodotto, The event, è stato chiuso alla prima stagione. Misfits nella 3° stagione mescola ancora più le carte con splatter, sesso, originalità e tanta bellissima musica come sottofondo. Le super pubblicizzate Falling Skies e Terra Nova, hanno abusato dei soliti impianti narrativi pieni di insopportabile buonismo, militarizzazione come unica possibilità di salvezza, e luoghi comuni sparsi come zucchero a velo ... continua anche nella 4° stagione Fringe a rimanere sempre innovativo, fuori dagli schemi, a volte difficoltoso da seguire per i continui cambi di dimensioni temporali ed emotive (sembra in forse la 5° stagione)
Una tendenza che sembra farsi strada è il ritratto dellla famiglia americana. Non più sit-com leggera per ridere e sorridere di improbabili situazioni, ma la realtà bella e cruda come ad esempio l'emarginazione in Shameless, assolutamente da non perdere per gli attori, regia, sceneggiatura, oppure più modaiola in Modern Family; ma anche nel remake americano di The killing la famiglia viene sondata con attenzione sotto però una lente mistery.
Tra i tanti flop e chiusure anticipate, una delusione viene dal serial Ringer che purtroppo non ha avuto successo, una buona idea alla Hitchcock ma mal gestita, brutta regia, produzione della stessa interprete Sarah Michelle Gellar.

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