Il nuovo spettacolo dei Momix sembra
uno show realizzato per i grandi hotel di Las Vegas. Effetti speciali,
videoproiezioni, musiche roboanti, acrobazie ginniche,
oggetti su cui creare un immaginario che sembra strizzare l’occhio al Cirque du
Soleil.
Pensando alle creazioni del passato, come ad esempio Passion, è
difficile guardare questo spettacolo con gli stessi occhi. Quì gli oggetti, le
idee, il lavoro che ha reso celebre questa compagnia non trasmettono una ricerca, ma
sembrano rimanere su un piano di illusionismo, un piano circense … l’eccesso di
effetti speciali alla David Copperfield indicano mancanza di idee, nel passato
usavano elementi impensabili, creativi, e di ogni tipo e tutto diventava incredibile.
Per quanto la bravura dei ballerini
sia indiscutibile, non riescono a trasmettere un immaginario poetico, e
purtroppo, soprattutto nella prima parte, si sfiora l’animazione che si può
trovare nelle discoteche di Rimini o Riccione. La scelta musicale è forse il
problema principale: un misto di discomusic anni novanta, new age, tutta molto
ammiccante e ritmata per battere i piedi più che le mani … poca ironia nel
mescolare simboli riconoscibili: burqa, dervishi, fiori, pesci, donne
prosperose …
Le due cose che posso salvare in uno
spettacolo di ben un’ora e quaranta minuti, sono il fuoco creato con un enorme
pezzo di tessuto animato dai danzatori, e un gioco di corpi e specchi che
simulano entità marine.
Nella seconda parte qualche guizzo
sui costumi, sugli oggetti si torna ai Momix degli anni migliori … ma la musica
continua ad infastidirmi, e l’inevitabile tripudio di applausi, danzatori
simpatici ed ammiccanti mi lascia un senso di ruffianeria insopportabile.
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